Voglio davvero provare a raccontarvi cosa sono i Pirenei, ma dubito di riuscire nell’impresa.

Sappiamo tutti che è una tappa durissima, motivo per cui puntiamo la sveglia alle 5! E alle 5 puntuali tutte le sveglie degli occupanti della camera suonano contemporaneamente, tedeschi compresi! È un casino, ma serve a svegliarci! Ci prepariamo e alle 5:45 iniziamo la nostra avventura. Prima di lasciare Saint Jean riempiamo le borracce d’acqua e poi su verso le nuvole.

Non ci sono mezze misure in questa tappa, o comunque ce ne sono poche. Iniziamo a salire praticamente subito e con un clima non del tutto a favore. Il buio, infatti, non ci impedisce di vedere un cielo abbastanza coperto, tanto che dopo poco inizia a piovigginare. Ma non è pioggia, sono goccioline minuscole e fastidiosissime, che unite ad un livello di umidità 100 ti inzuppano zaino vestiti! Ad un certo punto mi fermo per mettere il copri zaino per paura che mi si bagni tutto! Sono già un pò indietro rispetto agli altri per cui mi stacco definitivamente. La salita è ripidissima e costante, ed in più si è alzata una nebbia assurda. Guardo avanti e non vedo nulla! Guardo indietro e non vedo nulla!
Ma non mi scoraggio, anzi…

Metto le cuffiette ed iniziò pure a cantare. Non so come arriverò a Roncisvalle, ma so che non sarò mai sola, nemmeno lì in mezzo alla nebbia! Dopo un po ritrovo gli altri ed insieme arriviamo ad Orisson. Siamo stanchi e abbiamo fatto “solo” 8 km di salita durissima!!

Facciamo colazione, compriamo il pranzo e ripartiamo. Inizialmente la salita sembra “ammorbidirsi” ma è una piccola illusione che dura solo per qualche minuto.

Saliamo saliamo, ma alla fine veniamo ripagati. Arriviamo sopra le nuvole, e ai nostri occhi appare la bellezza. Le cime più alte sembrano delle isole, e il sole fa brillare le gocce di pioggia sull’erba. Inizio a scattare foto ma davvero non mi basta. Vorrei poter catturare tutta questa bellezza per farla vedere a tutti, ma non ci riesco. Scatto con la macchina fotografica, con il cellulare, ma niente! Alla fine mi arrendo e la catturo con i miei occhi, respiro a pieni polmoni e mi sento la persona più fortunata del mondo. La fatica non è finita, ma io mi sento già ripagata!

Alla fine tra una meraviglia e l’altra, arriviamo a Roncisvalle alle 14. Io sono distrutta, gli ultimi km sembravano non voler finire mai!

La collegiata (ovvero l’ostello) è bellissimo, tutto nuovo e pulitissimo. Fare la doccia diventa un’esperienza sensoriale. Io poi ho la fortuna di essere con Elisabetta, che lavora per Sephora e che mi regala una maschera per i piedi: Meraviglia!!

Insieme ad Elisabetta vado anche a cena in uno dei ristoranti circostanti. A tavola facciamo amicizia con un ragazzo portoghese e con un ragazzo inglese. Quest’ultimo ci chiede dove abbiamo dormito a Saint Jean. Alla fine scopriamo che era in camera con noi, e che, insieme ai tedeschi, lo abbiamo svegliato alle 5 del mattino!! Per fortuna lo racconta con simpatia, ma credo ci abbia odiate!

Finito di cenare ci rechiamo alla messa di benedizione del pellegrino. La chiesetta è piccola ma molto molto bella, in stile medievale e con delle coloratissime vetrate. La messa finisce con la benedizione dei pellegrini in più lingue e con un canto a luci spente che mi fa emozionare veramente. Saluto tutti, telefono a casa e poi vado a lavarmi i denti. Mentre sono ancora lì in bagno sento provenire da sotto un coro che canta l’Alleluia! Mi affaccio e dal secondo piano vedo giù un gruppo di boy scout circondato da candele che canta. Per stasera vi lascio così, con questa immagine, che spero vi trasmetta la stessa meraviglia che ho avvertito nel mio cuore!