Ci siamo! Oggi finalmente ci mettiamo in cammino. Sara l’emozione o le abitudini di casa, ma alle 6:30 salto giù dal letto. Ma non abbiamo fretta per cui ci prendiamo tutto il tempo necessario per fare colazione e per sistemare tutte le nostre cose. Alle 7:50 lasciamo il quartiere Kalsa e ci dirigiamo verso la cattedrale di Palermo per apporre il timbro alla credenziale. Fatto ciò ci mettiamo in cammino, consapevoli che oggi sarà una tappa prevalentemente sull’asfalto.

Ci lasciamo Palermo alle spalle, ed iniziamo a salire verso Monreale seguendo la traccia GPS che abbiamo scaricato. Arrivati a Monreale entriamo subito in cattedrale, e rimaniamo a bocca aperta. Credo davvero che sia una delle chiese più belle che abbia mai visto. Capiamo che sta per iniziare la Santa Messa per cui chiediamo ad un ragazzo che accogli i fedeli, se possiamo far timbrare la credenziale. Ci dice che non si può perché sta iniziando la messa, forse dopo. Stiamo quasi per andare via quando si avvicina una ragazza e ci chiede se stiamo percorrendo la Magna Via e se vogliamo il timbro. Si chiama Marzia e fa parte del comitato di Monreale. In mano ha altre due credenziali di 2 pellegrini di Torino che ci indica da lontano e che ci salutano. Ci appone il timbro e poi si ferma un po’ a raccontarci la storia della cattedrale, anche detta la bibbia dei poveri. Tutti gli affreschi e le decorazioni della chiesa, infatti, raffigurano le scene della bibbia, dalla genesi alla Resurrezione. Rinfrancati dall’incontro con Marzia, prendiamo un caffè e ripartiamo alla volta di Antofonte.

Arrivare ad Altofonte è impegnativo. D’altronde se si chiama ALTOfonte, ci sarà un motivo. Il paesino è comunque molto carino. Arrivati davanti al municipio, non facciamo in tempo a guardarci intorno, che anche qui veniamo richiamati da una ragazza in macchina: “State facendo la Magna Via? Volete il timbro? Chiedete al vigile in piazza, anzi no aspettate che faccio il giro con la macchina”. Mentre l’aspettiamo arriva un colpo pazzesco di vento e mi porta via la credenziale. É una scena tragicomica, io che corro in mezzo la strada, incurante delle macchine, per recuperarla. Poco dopo arriva la ragazza della macchina. Ci viene incontro e ci stringe la mano. Ci dice di essere un assessore, e nonostante sia la domenica di Pasqua, ci porta in comune per apporre il timbro di Altofonte sulla credenziale. Alla fine ci chiede anche un selfie, e augurandoci buon cammino e buona Pasqua ci saluta. Così come con Marzia, ci sentiamo fortunati ad averla incontrata.

Prima di lasciare Altofonte ci sediamo in un bar consigliato dall’assessore, per mangiare un bignè. Poi iniziamo a salire dei tornanti di scale lungo la via crucis che porta in cima, fino al Santuario dell’Addolorata alle croci. Arrivati in cima mangiamo una delle nostre fantastiche barrette e ci godiamo il panorama. Abbiamo il tempo di veder salire altri pellegrini e poi ripartiamo. Iniziamo a risalire con un vento pazzesco. Ma nonostante il vento ci fermiamo più volte ad ammirare la vista su Palermo, che ormai sembra come salutarci da dove l’abbiamo lasciata. Ci fermiamo ancora, e alla fine veniamo raggiunti dai pellegrini che avevamo visto salire. Così facciamo la conoscenza di Danilo che viene da Lodi. Ci chiede noi da dove veniamo, e soprattutto come facciamo a conoscerci visto che noi veniamo dalla Calabria e Alessio da Lecco. Gli spiego che ci siamo conosciuti sul cammino di Santiago e così scopriamo che lo ha fatto anche lui lo scorso anno. La santiaghite è così, arriva subito appena trovi qualcuno che ha fatto il cammino come te!
Lasciamo Danilo e proseguiamo verso Santa Cristina Gela con un unico obiettivo: il cannolo! Sappiamo infatti, e l’assessore di Altofonte ce lo ha confermato, che lì fanno il cannolo più buono della Sicilia. Ma mica per dire!? Il bar in questione ha vinto il titolo per ben 3 volte!! E vi giuro che il cannolo è davvero la cosa che ci fa andare avanti fino a Santa Cristina. Arrivati a destinazione, infatti, ci docciamo, laviamo i vestiti e poi via al bar del corso, dove oltre dei buonissimi rustici, mangiamo davvero il cannolo più buono di sempre!! Felici come dei bambini a Natale torniamo al nostro appartamento, e dopo aver trovato un modo ingegneristico per appendere i vestiti ad asciugare, ci mettiamo a letto in condizioni fisiche così devastanti, che l’unica attività possibile per il giorno dopo, sembra essere quella di andare a guardare i cantieri.
Che dire? Non ci rimane che scoprire quante persone calorose incontreremo domani, e soprattutto, se il bar del corso sarà aperto a colazione!!