Se mi chiedete come è andata questa giornata di pre cammino, la prima cosa che mi viene in mente da raccontarvi è quello che ho mangiato!! Ma in realtà non c’è solo quello.
Arrivare a Palermo tutto sommato è stato semplice. Abbiamo testato subito il nostro coraggio, scegliendo di prendere un treno regionale veloce da Messina. Treno strapieno ma stranamente puntuale, perché dai… Fare 10 minuti di ritardo per questi treni é un po’ come arrivare in anticipo! Arrivate ovviamente, il nostro primo obiettivo, è stato smollare lo zaino. Ci siamo quindi dirette subito verso “Casa di Paolo”, il posto che abbiamo scelto per dormire. Non è un ostello né un B&B, è qualcosa di bello. È un’idea, è dormire in un luogo pieno di ottimismo, speranza e voglia di fare. Era la casa natale di Paolo Borsellino, poi diventata farmacia di famiglia, oggi un luogo di incontro per giovani e non solo. Vengono organizzati dopo scuola per i bambini, corsi e offerti anche pasti ai senza tetto. In più hanno una camera con 4 letti a castello che mettono a disposizione dei pellegrini che percorrono la Magna Via Francigena. Ad accoglierci c’è Roberta, che è l’amministratore, e che con la sua accoglienza ci scalda il cuore. Ci mostra la casa, ci fa vedere dove trovare tutto, ci lascia il timbro e poi, con una naturalezza disarmante, ci mette in mano la chiave del portone e ci augura buon cammino. In un’epoca in cui in tanti cercano di farci perdere fiducia nel prossimo, Roberta ci ha consegnato le chiavi di questo loro “mondo”, senza battere ciglio, in totale apertura. Eh niente, a me queste cose piacciono tanto, mi fanno davvero sentire in sintonia nel mondo in cui vivo.
Dopo aver salutato Roberta ci dirigiamo dirette a pranzo, in un ristorante che mi hanno consigliato, da Bisso Bistrot. Non prendono prenotazioni per cui aspettiamo un po’, ma alla fine entriamo ed è una meraviglia. Io prendo un brick tunisino e un cous cous di pesce che sono una goduria pazzesca!
Abbiamo ancora tempo prima che arrivi Alessio, e ci dirigiano verso la Cattedrale della città. Ragazzi ma quanto è bella? Rimaniamo lì davanti un paio di minuti e poi entriamo a chiedere info anche per il timbro della credenziale. Salino sui tetti e tentiamo di farci un selfie, ma in due non riusciamo a farne uno decente, per cui eleggiamo subito Alessio fotografo ufficiale del viaggio. Lui ancora non lo sa. Glielo diciamo alle 19 circa, quando arriva in ostello dopo un viaggio impegnativo che non sto qui a raccontarvi.
La nostra giornata finisce davanti ad un piatto di panelle, chiacchierando di Santiago e I quello che andremo a fare. Chiacchiero con Alessio come se non ci vedessimo da 2 giorni, invece poi mi fermo a riflettere e realizzo che non ci vediamo da Santiago. Ma certi legami sono così, non sono fatti di tempo.
Qui comunque non è Santiago, ma ho la sensazione che sarà bellissimo lo stesso!