Se volete continuare a leggere questo blog, dovete sapere che io sono una tipa che si fissa. Si, mi fisso. L’ho fatto con gli uomini: ho quasi pianto per il disinteresse di un tipo con cui avevo scambiato in tutto 50 parole (contando anche le conversazioni e i post su Facebook), e non ho pianto perché mi piaceva davvero, ma perché mi ero fissata. Mi fisso con le scarpe, che compro anche se mi viene il mal di piedi solo a guardarle. E poi mi fisso con il cibo: non ho mangiato zucchine per ben 25 anni della mia vita solo perché mi ero fissata che non mi piacessero! E ovviamente mi fisso anche con i viaggi.

Ecco, questo forse lo fate anche voi. Vi sarà capitato di certo di fissarvi con una meta, ci sarà un luogo che volete assolutamente vedere, no? Per me, fin da piccola è stato il Mont Saint Michel.

Solitamente quando racconto questa cosa la gente mi guarda stranita, della serie “Ma tu, piccola calabresella cresciuta a Melito di Porto Salvo, che ne sapevi a 11 anni del Mont Saint Michel?”. E invece ne sapevo eccome. Poco, ma ne sapevo.

Avevo un libro di letture in francese che mia madre (insegnate di francese) mi costringeva a leggere finché la mia pronuncia non era “accettabile”. Vi basti pensare che alcune letture le ricordo tutt’oggi! Una di queste letture parlava, appunto, del Mont Saint Michel e del fenomeno delle maree. Ecco qui, che la fissazione è bella servita.

Tuttavia desiderare di andare al Mont Saint Michel, non è come desiderare di andare a Londra. L’aeroporto più vicino è comunque un piccolo aeroporto poco servito, per cui ci sono voluti anni (anzi decenni) per realizzare questo piccolo sogno.

L’idea iniziale proposta a mio fratello era “Andiamo a vedere il Mont Saint Michel”. Poi è diventata “Andiamo a vedere il Mont Saint Michel e ci facciamo anche Capodanno a Parigi”. Alla fine la versione definitiva è stata “Andiamo a vedere il Mont Saint Michel in macchina da Parigi, così vediamo tanti posti nuovi e poi facciamo capodanno a Parigi”. Nasce così il viaggio di cui vi parlerò nei prossimi giorni. Scusate i vari preamboli, ma se siete su questo blog, sapete già che mi pace chiacchierare.

Ciò detto, iniziamo!