Nel mio vecchio iPhone avevo una cartella immagini rinominata “Calma nervi”. La aprivo ogni volta che mi arrabbiavo o mi rattristavo per qualcosa di stupido. Guardavo quelle foto per ricordarmi quali erano le cose importanti, le cose che mi rendono felice.

Stasera guardando l’iCloud l’ho rivista. Allora l’ho riaperta. Dentro ho trovato tante foto con i miei amici: il viaggio a Budapest con Barbara, il matrimonio di Rocco, l’Overtime Festival a Macerata, l’addio al nubilato di Valeria a Barcellona, gli amici del Cammino di Santiago, e tante altre. Ho trovato foto di Bear, di Cristel e Anto, del concerto di Mannarino, la mia foto con Dario Brunori. E poi ho trovato le foto di mio nonno, di noi due insieme, di lui e mia nonna che si tengono per mano. Quando ho creato quella cartella il suo sorriso illuminava ancora la mia vita. Ora invece, a volte, mi sembra tutto un po più buio. Soprattutto nei momenti in cui continuo ad arrabbiarmi o a rimanerci male per motivi stupidi.

A volte penso che la sua mancanza dovrebbe essere l’unica tristezza da concedermi, ma non è così. E forse è anche giusto.

Ho pensato se ricopiarla o ricrearla sul mio nuovo smartphone, ma alla fine ho deciso che era giunto il momento di cambiare strategia. Primo perché preferisco cercarle dentro di me certe cose, piuttosto che guardarle su uno schermo, soprattutto se quello schermo lo guardo già tanto durante il giorno. E poi perché mi sono stufata di “auto censurarmi”. Mi arrabbio perché mio fratello non ha buttato l’indifferenziato? Bene, mi sentirà borbottare e sbraitare per 15 minuti di fila, e quindi? Si prende pregi e difetti di avere una sorella cazzuta.

Ci rimango male dall’atteggiamento di qualcuno? Ottimo! La tristezza mi fa venire voglia di scrivere e di ascoltare nuova musica, quindi direi che potrebbe essere anche costruttivo.

Per cui NO, non ho più bisogno della cartella “Calma Nervi”. Io SO cosa ho provato in questi ultimi 2 anni. Sento ancora dentro di me dolore e rabbia. So cosa significa sentire il cuore stretto in una morsa. So cosa significa vedere il dolore sul viso delle persone che ami, e non poter fare nulla! Ma so anche cosa significa provare meraviglia di fronte ad un ghiacciaio o alle osservazioni di Cristel e Anto. Ho provato gioia infinita, amore, batticuore, farfalle nello stomaco e un sentimento di gratitudine così forte da farmi sentire davvero la persona più fortunata del mondo!

Per cui SI, so cosa è importante e cosa meno, e proprio perché lo so, ogni tanto mi concedo “il lusso” di arrabbiarmi per cazzate e di piangere per il nulla. L’importante è contestualizzare subito e farsela passare. E se proprio non passa, nessun problema! C’è sempre la Nutella!

Perché, in fondo, le arrabbiature e le delusioni stupide, sono solo una scusa per mangiare un po di cioccolata!