Non lo so che mi succede in questi giorni. Ho voglia di abbracci profondi, di uno zaino preparato in fretta, di crema al pistacchio, del sole che scotta sulla pelle, di dormite profonde e risvegli dolci, di risate improvvise, di carezze, di abbracci notturni, di piatti lavati con calma e chiacchiere fino all’alba.
Faccio tante cose, ma in realtà ne penso il doppio, e ne sogno il triplo. Alcune di queste con paura, altre con lo stupore di chi scopre lati nuovi di sé stessa.
Eppure li cerco spesso tutti questi pensieri, li metto insieme, li mischio e faccio frullati di emozioni e di attesa.
E aspetto. Aspetto di vedere se davvero le cose giuste sono facili come dicono, se un battito può superare il frastuono dei miei pensieri, se gli occhi si possono corrompere e se la pelle riesce a vibrare contemporaneamente al cuore.
E poco importa se arriverà il vento a spazzare via tutto. Mi stamperò un sorriso di riserva e cammineró per far ancora più rumore dentro.
Ma non smetterò mai di metterci il cuore, che tanto quello non ascolta.